Siamo qui con il campione del mondo dei pesi massimi del 2024. Questo titolo mondiale sembra essere arrivato dopo una lunga attesa. Ti sembra di esserti tolto un peso dalle spalle in questo momento?
Oh sì, molto. È qualcosa su cui ho lavorato praticamente per tutta la mia vita. Sai, è un sogno che si avvera. Ci sono state tante persone che mi dicevano che quest’anno sarebbe stato il mio anno, soprattutto coloro che mi sono vicini, che si allenano con me. Hanno visto i miei miglioramenti e quanto sono concentrato.
Cerco sempre di tenere queste voci un po’ distanti, di non farmi influenzare troppo, perché non volevo montarmi la testa pensando di aver già ottenuto qualcosa, quando ancora non avevo nemmeno raggiunto il podio mondiale. Ho cercato di mantenere la concentrazione e di continuare a lavorare sodo, come sempre.
Dopo gli Europei, molte persone si chiedevano come avessi fatto. Qual era la tua mentalità in quel momento?
La mia mentalità era la stessa. Ho visto che nella mia divisione c’erano tanti nomi importanti e pensavo: “Non posso prevedere di vincere, ci sono tanti avversari difficili e tante cose possono accadere”.
Ma mi sono goduto ogni incontro, restando concentrato e pronto ad agire velocemente. Ho continuato a credere in me stesso e a lavorare sodo, proprio come agli Europei.
Durante il torneo, hai ottenuto quattro vittorie per sottomissione. Quanto è stato “dolceˮ questo risultato per te?
Molto. La gente spesso si concentra sul mio bottom game e sul mio gioco di sweep, ma lavoro sempre attivamente per sottomettere il mio avversario in ogni match. Sono contento di averlo dimostrato sul palco più grande.
Abbiamo lavorato molto su questo in allenamento, facendo round solo di sottomissioni e allenamenti intensivi. Questo mi ha reso più aggressivo e determinato a non esitare mai quando vedo un’opportunità di sottomissione.
Hai detto che ti sei nutrito dell’energia della folla, soprattutto in finale. Quanto è stato importante questo supporto per te?
Sì è stato molto importante. Quando sono sul tatami, mi isolo dall’ambiente circostante, ma prima del match sentivo l’energia della folla. Sapere che le persone erano lì per vedermi vincere mi ha dato molta carica e fuoco interiore.
Sei il primo campione del mondo polacco. Cosa significa per te?
Credo che il nostro sport abbia bisogno di vincitori anche al di fuori del Brasile, per mostrare al mondo che tutti possono vincere. Non vogliamo che il Jiu-Jitsu sia visto solo come uno sport brasiliano. Speriamo che il mio successo possa contribuire a far crescere il nostro sport a livello internazionale, permettendo a sempre più campioni di diverse nazionalità di emergere. Questo renderà il nostro sport più grande e beneficeremo tutti.
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